Bunraku a Roma

The Japan Foundation, in collaborazione con Ambasciata del Giappone in Italia, Odawara Art Foundation e Teatro di Roma
presentano:

Spettacolo di teatro bunraku

SUGIMOTO BUNRAKU: SONEZAKI SHINJU
Doppio suicidio d’amore a Sonezaki

4 – 5 ottobre 2013

Roma – Teatro Argentina

(c) Hiroshi Sugimoto, courtesy of Odawara Art Foundation

Titolo originale: Sonezaki shinju tsuketari Kannon meguri
di CHIKAMATSU Monzaemon
Produzione e direzione artistica: SUGIMOTO Hiroshi
Composizione/direzione musiche: TSURUSAWA Seiji
Coreografia: YAMAMURA Waka
Video: SUGIMOTO Hiroshi e Tabaimo
Interpreti principali: TAKEMOTO Tsukomadayu (Tayu narratore), TSURUSAWA Seiji (Shamisen / Tesoro nazionale vivente), KIRITAKE Kanjuro (Burattinaio)

Introduzione
Il bunraku – noto anche con il nome di Ningyo joruri  – insieme  al kabuki e al noh è una delle tre maggiori espressioni artistiche del Giappone nell’ambito delle arti performative, riconosciuta un Importante bene intangibile del Paese e designata anche dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’umanità. E’ una forma di teatro che vanta una storia pluricentenaria di oltre quattro secoli, e rappresenta una delle arti classiche più raffinate del Giappone. Sugimoto bunraku si presenta al pubblico con una regia che esplora le possibilità di una rilettura contemporanea del bunraku tradizionale, grazie all’intervento di un grande artista e fotografo contemporaneo noto a livello internazionale,  SUGIMOTO Hiroshi. La compagnia, composta di 30 elementi eredi e custodi delle arti performative tradizionali, metterà in scena Sonezaki shinju tsuketari Kannon meguri (Doppio suicidio a Sonezaki con pellegrinaggio da Kannon), un capolavoro del teatro bunraku nella versione integrale originale scritta da CHIKAMATSU Monzaemon (1653-1725), con la regia di un noto artista contemporaneo che dona al testo classico un tocco d’avanguardia. Un’opera originale e creativa in cui convivono con grande armonia tradizione e innovazione. Prima assoluta italiana di un’opera integrale di teatro bunraku.

Il background di Sonezaki shinju tsuketari Kannon meguri di CHIKAMATSU Monzaemon

Il 7 aprile del 16° anno dell’era Genroku (1703), Tokubei, un commesso di un negozio di salsa di soia, e la sua amante Ohatsu, una cortigiana di Dojima Shinchi, compirono insieme un suicidio d’amore nella foresta di Tenjin a Sonezaki (Umeda). Un mese dopo l’accaduto, il 7 maggio 1703, il drammaturgo CHIKAMATSU Monzaemon (1653-1725), trasformò il fatto di cronaca in un’opera per il teatro di burattini dal titolo Sonezaki shinju tsuketari Kannon meguri (Doppio suicidio d’amore a Sonezaki con pellegrinaggio da Kannon), messa in scena al teatro Takemotoza di Osaka. L’opera ottenne un successo tale che il teatro Takemotoza fece fronte a tutti i debiti fino allora contratti. Sonezaki shinju divenne inoltre precursore del genere sewamono, drammi che portavano in scena fatti di cronaca.

Hiroshi Sugimoto: nato a Tokyo nel 1948, si laurea alla Rikkyo University e nel 1970 si traferisce negli Stati Uniti; nel 1974, a New York, inizia la carriera di fotografo. Acquista notorietà a livello internazionale con le serie Seascapes e Theaters, dal concept determinato e dalla tecnica consolidata. Recentemente allarga gli ambiti della sua attività alla progettazione architettonica e alla scrittura. Nel 2008 pubblica la seconda raccolta di saggi Utsutsu-na-zo (Shinchosha). Nel 2009 collabora al design interno e all’allestimento del giardino dello Izu Photo Museum a Kanazawa. Nel 1988 riceve il Mainichi Art Prize e nel 2001 lo Hasselblad Foundation International Award nella categoria della Fotografia. Nel 2009 gli viene conferito il XXI Premio Imperiale. Profondo conoscitore della fotografia tradizionale e contemporanea, nel 2010 riceve la Medaglia d’Onore con Nastro Viola.

Istituto Giapponese di Cultura in Roma