Declamatori giapponesi a Roma e Napoli.

Arte della parola per eccellenza, il rakugo è un’arte declamatoria di antica tradizione che radunava attorno alla figura del declamatore un pubblico in cerca di divertimento, di risa e dei brividi suscitati dalle inquietanti ma amatissime storie di fantasmi.
Si tratta di un’arte che appartiene alla tradizione, diffusa ovunque nel mondo, dei cantastorie, ma che in Giappone si è andata caratterizzando in modo del tutto peculiare.
Il maestro di rakugo è un cantastorie che sta seduto e utilizza il proprio corpo e due soli accessori, un ventaglio pieghevole (sensu) e un pezzo di stoffa (tenugui) per mimare i gesti della vita quotidiana, le azioni e i movimenti dei protagonisti delle sue storie, a volte comiche, a volte francamente inquietanti o spaventose. Seduto su un cuscino nella posizione di seiza, l’attore-declamatore utilizza le tecniche della pantomima e l’energia concentrata nella parte alta del suo corpo per evocare storie immaginarie e buffe, leggende e racconti tradizionali rivelando il potere incantatorio dei suoi gesti e delle sue parole: un fascino che resta intatto per il pubblico di oggi.
Analogamente al rakugo, il kōdan è un’arte declamatoria sviluppatasi nel periodo Edo (1603-1858) ma la cui origine si fa risalire alla diffusione della recitazione pubblica di brani dell’epica guerriera del Taiheiki (XIV sec.). Le storie declamate dai performers di kōdan sono eventi storici, imprese guerriere, famosi casi di vendetta, dispute fra casate di bushi o fra daimyō, storie di eroici guerrieri o di vicende sentimentali a loro collegate. Denominato in origine kōshaku, questo genere di arte declamatoria venne rinominato kōdan a partire dal periodo Meiji (1868-1912) e dopo un periodo di declino coinciso con gli anni della guerra e dell’immediato dopoguerra, ha ripreso ad attirare l’interesse di un pubblico sempre crescente, dimostrando una capacità di rinnovamento anche per mezzo di cantastorie donne.
 
Alcuni artisti appartenenti all’associazione Corporativa dell’arte declamatoria si esibiranno nelle declamazioni tradizionali del rakugo (monologhi comici) e del kōdan (storie di ispirazione storica) e in performance di ohayashi (musica tradizionale) e zokkyoku (canto con accompagnamento):
 
martedì 22 maggio ore 17.00 a Roma
Università La Sapienza
aula 1 dipartimento Istituto italiano di studi orientali
via Principe Amedeo 182b
e
venerdì 25 maggio ore 16.30 a Napoli
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
(Dipartimento Asia Africa e Mediterraneo).
nell’aula Mura Greche, Palazzo Corigliano, Piazza San Domenico Maggiore
Qui si può scaricare la locandina: Kodan Orientale (web)