Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa richiesta di sostegno:
Contribuisci alla realizzazione dell’ultima grande sessione dell’INTERNATIONAL SCHOOL OF THEATRE ANTHROPOLOGY diretta da Eugenio Barba:
La XVI sessione dell’ISTA – International School of Theatre Anthropology – avrà luogo in Italia dal 6 al 16 agosto 2020 e sarà la sessione che precederà un momento storico teatrale fondamentale: dal 1 Gennaio 2021 Eugenio Barba lascerà l’incarico di direttore del Nordisk Teaterlaboratorium a Julia Varley.
I 60 partecipanti (40 internazionali e 20 italiani) saranno selezionati, tramite bando pubblico, dal M° Eugenio Barba.
Maestri di diverse tradizioni di teatro e danza, in collaborazione con Eugenio Barba, introdurranno i partecipanti al livello pre-espressivo dei loro stili, ovvero al livello della presenza scenica. I principi tecnici che governano l’arte di un attore/danzatore non si presentano mai allo stato puro, ma compaiono sempre sotto le vesti di uno stile. Quando le vesti appartengono a stili e tradizioni che ci sono estranei, questi principi elementari rischiano di restarci nascosti per l’estraneità delle forme che li contengono. Quando le vesti ci sono familiari, è questa stessa familiarità ad affievolire la nostra attenzione. I primi giorni di apprendistato dei danzatori e degli attori sono decisivi. È su questa soglia che si incontrano i principi elementari della presenza scenica. La presenza scenica è la base su cui attori e danzatori costruiscono la relazione con gli spettatori e di conseguenza una presenza sociale.
Nella XVI sessione dell’ISTA maestri di teatro e danza di diverse tradizioni ripercorreranno i primi passi del loro apprendistato. Nel corso della giornata esemplificheranno, con lavoro pratico e dimostrazioni, come hanno imparato e personalizzato la loro tecnica specifica. I partecipanti, selezionati dal Maestro Eugenio Barba tramite un bando pubblico, avranno l’opportunità di vivere l’esperienza del “primo giorno” diventando consapevoli dei principi che animano il saper fare fisico e mentale di un attore/ danzatore. Durante le dimostrazioni e i racconti biografici i partecipanti avranno modo di conoscere percorsi interculturali della presenza sociale dei maestri attori/danzatori.
APPELLO AI GIOVANI TEATRANTI
PERCHÉ È IMPORTANTE FARE OGGI UN’ISTA
“Come regista di LINEE LIBERE, una compagnia indipendente di giovani under 35 attiva dal 2015, penso sia fondamentale fare oggi in Italia una sessione dell’International School of Theatre Anthropology: un’ ISTA.
E’ fondamentale perché misurarsi all’energia e alla consapevolezza tecnica del lavoro dell’ISTA è un’esperienza che può cambiare la vita.
A me l’ha cambiata. Ha cambiato il mio modo di vedere e percepire il lavoro artistico, come anche la mia sensibilità nei confronti di abitudini, filosofie, e approccio alla vita professionale che hanno attori ed essere umani provenienti da altre culture.
E’ stato fondamentale per il mio personale percorso artistico incontrare Eugenio Barba e l’Odin Teatret. È stata l’occasione per relazionarmi in modo diverso al mio mestiere e ha favorito una maggiore coscienza e possibilità di “entrare meglio nella vita e nell’arte”. Ho sperimentato che l’arte può diventare una forma profonda di scambio, di baratto di diversità, un mezzo per entrare in contatto con intere popolazioni, immettendosi nel tessuto sociale di regioni e nazioni e portando il Teatro dove Teatro non c’è. L’Odin Teatret lo ha fatto attraverso spettacoli di strada e spettacoli nei quali dialogano più lingue e linguaggi scenici. Ma per un giovane come me e come i miei collaboratori, che cerchiamo di affilare le armi del mestiere, sono stati determinanti le dimostrazioni tecniche dei suoi attori e la mia partecipazione all’ISTA, un ambiente di incontro, studio e analisi del sapere teatrale che riunisce attori e danzatori di più culture e tradizioni.
Ma l’ISTA permette anche di scoprire la nostra forza di giovani teatranti di agire e smuovere qualcosa in un momento storico in cui l’odio, il razzismo e la paura del diverso sono sempre più impellenti. Asseconda la ricchezza che come esseri umani abbiamo di aprirci all’ascolto di altri modi di vita e di pensiero e lasciarci ispirare da tecniche di tradizioni poco note. Questa è un’opportunità che non riusciremmo mai a procacciarci attraverso i settori teatrali socialmente riconosciuti.
Scrivo questo appello ai giovani teatranti italiani perché è mia volontà organizzare una sessione dell’ISTA in Italia. Voglio realizzare questa necessità insieme ai miei fidati collaboratori di LINEE LIBERE con la quale sosteniamo un’idea di Arte che si allontana da ciò che viene promosso e “raccontato” negli allettanti giri di conoscenze del sistema teatrale. Ma mi rivolgo anche a tutti coloro che vivono nelle mie condizioni e sentono il bisogno di agire.
Noi che siamo la nuova generazione di teatranti italiani, dobbiamo unirci per una causa che è centrale per gli interessi artistici personali di noi tutti. Tocca a noi sensibilizzare le persone e invogliarle a cercare stimoli ed esperienze che si differenzino dalle idee che ormai stanno modificando il nostro senso di socialità.
Aiutiamoci tra noi e sosteniamo l’idea di uno scambio di ideali artistici e di una crescita tecnica.
È sufficiente pensare che nulla è impossibile. Dobbiamo insistere sul perché facciamo Teatro, sul motivo per cui l’abbiamo scelto, persistendo con sacrificio in un mestiere che ci è caro.
Potete appoggiare LINEE LIBERE e aiutare voi stessi a realizzare l’ISTA per promuovere l’idea che il Teatro ha bisogno di:
– ampliare le conoscenze tecniche, integrando nuovi modelli europei ed extraeuropei;
– respirare diverse filosofie di vita e di approccio all’arte attraverso una dimensione transculturale;
– consentire ai giovani di mettersi nell’ottica che di teatro si può vivere e che, se non lo si svilisce, il teatro aiuta a far vivere meglio le persone;
– pensare che un progetto di risonanza mondiale come l’ISTA, si adopera ad aprire gli occhi a tante persone, partendo dal paese che raccoglierà questa manifestazione.
Questo appello è una richiesta di sostegno e contributo e si rivolge:
– a tutte le compagnie teatrali di giovani professionisti che resistono ogni giorno in un mestiere così arduo e che molti ci consigliano di abbandonare;
– alle associazioni culturali che vogliono lavorare sull’integrazione di nuove culture;
– ai collettivi artistici che sostengono il lavoro di squadra e considerano essenziale collaborare per portare anche solo un secchiello di acqua per costruire una nuova fonte;
– a tutti coloro che seguono il lavoro di Eugenio Barba e degli attori dell’Odin Teatret che da più di mezzo secolo dimostrano che questa fonte esiste;
– a tutti coloro che, pur non essendo direttamente collegati al mondo teatrale, ritengono la realizzazione di una sessione dell’ISTA in Italia un progetto la cui diversità è un valore e un’occasione unica di conoscenza artistica e apertura culturale per noi tutti.
Come tutte le cose, si inizia da un primo secchiello di acqua per costruire una nuova fonte. Sono piena di fiducia.
Irene Di Lelio
regista di Linee Libere, compagnia teatrale indipendente