Il termine “Hako mawashi” 箱廻し indica un’antica forma di teatro di figura rappresentato da artisti girovaghi che trasportavano le loro marionette dentro cassette di legno (hako) e utilizzavano le cassette stesse come palcoscenico, fermandosi nelle strade dei villaggi, nei templi o andando casa per casa in occasione di particolari feste. Lo spettacolo “Sanbasō mawashi” 三番叟まわし, per esempio, veniva rappresentato come forma di buonaugurio nelle festività del Capodanno. Nell’isola di Shikoku questo teatro itinerante si diffuse dopo il 1615, quando il signore di Tokushima, Hachisuka Yoshishige, acquisì l’isola di Awaji e i suoi rinomati marionettisti di ningyō jōruri 人形浄瑠璃. Nelle campagne e nelle remote località montane, dove non arrivavano i marionettisti di Awaji, le piccole compagnie itineranti composte da una coppia di marito e moglie o da un singolo operatore, con le loro cassette di legno, crearono un loro particolare stile, chiamato Awa ningyō jōruri.
In questo stile le marionette sono azionate da un solo manovratore (e non da tre come accade nel Jōruri/Bunraku) ed è lo stesso manovratore a cantare, raccontare e dare voce ai personaggi.
Oggi questo teatro rurale, che era quasi scomparso con la modernità, viene salvaguardato e rivitalizzato a cura di fondazioni e associazioni culturali come la Shibahara Seikatsubunka Kenkyūsho 芝原生活文化研究所, Awa Deko Hakomawashi Hozonkai 阿波木偶箱まわし保存会, che lo ha presentato a Milano in occasione della settimana di Tokushima al padiglione giapponese dell’Expo 2015, permettendoci di fotografare queste splendide marionette.
testo e foto di Carmen Covito