I ruoli nel kabuki sono molteplici e, allo stesso modo che nella Commedia dell’Arte, procedono da una tipizzazione che incasella i vari personaggi in categorie di individui (buono, malvagio, comico per i ruoli maschili, donna giovane, di mezza età o anziana per i ruoli femminili).
Ma la grande suddivisione principale è data da:
- ruoli maschili (tachiyaku)
- ruoli femminili (onnagata).
Il kabuki è un teatro di uomini e, dopo che il bakufu proibì definitivamente alle donne di calcare le scene (1629), tutti i ruoli femminili furono interpretati da onnagata, attori specializzati che tendevano, almeno nel passato, a vivere la condizione femminile anche nella quotidianità per perfezionare al massimo la propria arte.
La codificazione dei ruoli non impedì agli attori di specializzarsi in ruoli diversi e quindi di poter interpretare una molteplicità di personaggi anche all’interno dello stesso dramma. Si hanno anche casi di onnagata in grado di interpretare ruoli maschili e ovviamente casi di attori tachiyaku in grado di recitare occasionalmente parti femminili.
Se nel kabuki l’attore è al centro dell’azione scenica (e se lo è oggi, a maggior ragione lo era durante il periodo Edo, quando i palcoscenici erano di dimensioni ridotte rispetto a quelli dei teatri contemporanei e quindi la presenza dell’attore veniva maggiormente esaltata) è verosimile che tenda spesso a esagerare con atteggiamenti istrionici che fanno emergere il suo narcisismo. Ma può accadere che scelte di cartellone particolari siano date dalla coscienza delle proprie capacità, oltre che dal desiderio di stupire i propri ammiratori.
Così, nel corso del tempo si è andata affermando la scelta degli attori di interpretare più ruoli in una stessa rappresentazione, utilizzando al massimo la propria abilità ma anche sviluppando sempre più una tecnica straordinaria di veloci cambi di costume e di trucco, lo hayagawari.
R.M.